La breakdance (vero nome B-Boying o Breaking) è un ballo acrobatico sviluppatosi ad opera delle communità afro-amerciane e latine a partire dal 1968 nel Bronx di New York. La Breakdance nasce musicalmente sui break del dj giamaicano Kool DJ Herc, padre fondatore della cultura Hip Hop. È iniziato tutto con James Brown e con l'esplosione della sua canzone "Get on the Good Foot" negli anni 70. Durante un suo spettacolo, le persone, trascinate dal ritmo, iniziarono ad eseguire veloci ed originali 'footwork' da terra. Dopo di ciò la gente iniziò a sperimentare giravolte e movimenti sul pavimento, con la propria tecnica: una miscela di stili! La crescita di questo nuovo di tipo danza fu anche incoraggiata dall'innovativo modo dei DJ di creare le loro registrazioni. Nella parte di canzone dove non c'era voce, i DJ eseguivano la cosidetta 'rottura' (breakdown) del brano solo per pochi 'colpi' di 'break' (break beats). Da allora i ragazzi iniziarono a ballare per terra durante i "break beats", e divennero quindi noti sotto il nome di "b-boys" (breakbeats boys). Molte persone iniziarono a chiamare questa nuova mania "breakdance". Non molto tempo dopo la breakdance, comunque avviata, si estinse perché i movimenti erano diventati troppo semplici e noiosi. Grazie alla Rock Steady Crew, ormai conosciuta in tutto il mondo, la breakdance fece il suo trionfale ritorno: era la fine degli anni 70. Loro ebbero il merito di introdurre molti più movimenti acrobatici, come il Windmill preso dalle arti marziali cinesi, lo Swipe dalla capoeira e il Flare dalla ginnastica artistica, unendo tutto con lo stile che ha dato origine alla "breakdance". Con l'aiuto di film come "Flashdance" (mezzo milione di ragazzi lo guardarono per 30 secondi di un clip di breakdance), "Beat Street" (un grosso tributo alla cultura Hip-Hop) e "Breakin", la breakdance divenne stabile e continuò a crescere in tutto il mondo. Tuttavia è nei primi anni Ottanta che il fenomeno della breakdance trovò i suoi migliori interpreti nelle bande di ragazzi che abitavano il "Bronx", a New York. Si formavano crew per sfidarne altre in "breaking battles" nei luoghi dei combattimenti di strada, per affermare il loro dominio su un certo territorio. Le battaglie di breakDance divennero una competizione rituale tra bande rivali, in esse certi movimenti erano talmente complicati e pericolosi che il semplice fatto di essere in grado di eseguirli designava il vincitore della sfida. Il passo successivo fu di separare la BreakDance dalle lotte tra bande e trasformarla in una forma di spettacolo. Si verificò anche una divisione tra i b-boys: quelli della "old school", con il vecchio stile meno acrobatico ma tecnicamente più difficile, e quelli della "new school", con i loro matti powermoves. Oltre ai b-boy che si esibivano a contatto diretto con il suolo, iniziarono a prendere piede nuovi stili come il "popping", "locking" e "uprocking".

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